Roma, 9 luglio 2019 – Si è svolto presso la sala Auditorium del GSE, a Roma il convegno organizzato dall’Associazione Italiana Economisti dell’Energia – AIEE per la presentazione dello studio “L’integrazione delle fonti rinnovabili non programmabili, nel sistema elettrico italiano: tecnologie, barriere, mercati, regolazione”.
Dopo i saluti di apertura di da parte del GSE espressi da Roberto Moneta, Amministratore Delegato GSE e Carlo Di Primio, Presidente AIEE è stato presentato lo studio elaborato dall’AIEE.
Francesco Marghella, Senior Analist AIEE ha fatto un’analisi del lavoro svolto e ha sottolineato che lo studio si propone di inserire gli scenari di penetrazione delle fonti non programmabili nel contesto della sicurezza e della adeguatezza del sistema elettrico, nonché di valutare i costi e benefici delle tecnologie. Vengono confrontate le ipotesi provenienti dalla letteratura in base alle voci di costo tradizionalmente considerate e se ne trae una sintesi, che tiene conto delle diverse tipologie d’impianto. Ai costi si contrappongono i benefici derivanti dal contrasto ai cambiamenti climatici. Lo studio affronta anche il tema del mercato elettrico italiano e delle riforme necessarie per permettere l’ottimale dispacciamento dell’energia elettrica garantendo la sicurezza del sistema elettrico e prezzi competitivi per gli utenti finali e di definire gli attori del mercato e quali possibili evoluzioni potranno subire in futuro. Non solo i produttori di energia elettrica, ma anche figure come gli aggregatori, i trader, nonché i consumatori industriali e non, giocheranno un ruolo importante e sicuramente diverso rispetto al presente. A completare il quadro sono analizzati i ruoli dei distributori e del TSO, nonché fornite proposte sulle possibili riforme che coinvolgerebbero le istituzioni: ARERA,GSE, AU, GME.
Lo studio si propone, inoltre di trattare il tema delle procedure autorizzative per la costruzione di nuovi impianti o anche per consentirne il rifacimento o il ripotenziamento. Si valutano le possibili vie per abbassare i costi della burocrazia mantenendo alta la tutela del paesaggio e del territorio. Si propone anche di analizzare i contratti tipici che possono essere utilizzati nel mercato elettrico e che riguardano principalmente le fonti rinnovabili. Vengono anche formulate proposte al fine di valutarne la fattibilità e l’affidabilità.
Lo studio sviluppa anche i temi del finanziamento dei progetti FER dal punto di vista della loro bancabilità, nonché quelli relativi a meccanismi di sostegno (anche di natura fiscale) oggi ipotizzabili.
Dopo la presentazione dello studio è intervenuto Fabio Bulgarelli, Responsabile Affari Regolatori Terna sul tema delle sfide tecnologiche dell’integrazione delle FERNP nel sistema elettrico.
In seguito hanno portato hanno portato le testimonianze delle imprese: Lucia Bormida, Chief Public Affairs & Communication Officer ERG , Enrico Falck, Comitato strategico Elettricità Futura e Francesco Del Pizzo, Consiglio Direttivo Energia Utilitalia.
Nella Tavola Rotonda coordinata da G.B. Zorzoli, Presidente FREE si sono confrontati: Luca Squeri, X Commissione permanente Industria, commercio, turismo, Marco Peruzzi, Presidente E2i Energie speciali, Marco Peruzzi, Presidente E2i Energie speciali, sulla strategia energetica e il ruolo delle istituzioni.
La chiusura del convegno è stata affidata al Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico, Davide Crippa.
Come affermato dal sottosegretario del Mise Davide Crippa gli strumenti utilizzati oggi non sono adeguati al mercato, soprattutto per quanto riguarda il PNIEC – che deve ancora essere approvato. Il Piano energia e clima segnala la necessità di potenziare ambiti distinti soffermandosi sul sistema dei certificati bianchi ma anche su aspetti come blockchain, tecnologie ed innovazione, aggregazione della domanda, disintermediazione della filiera tradizionale ed il capitolo dedicato alla mission innovation nel Decreto crescita in cui si punta allo sviluppo di servizi di idrogeno e smart grid. Nel settore trasporti si prevede un incremento pari al 8% del biometano, considerato un combustibile sostenibile potenzialmente utile al processo di decarbonizzazione. Per quanto riguarda gli accumuli invece, essendo spesso elettrochimici e quindi costosi, si intende investire in sistemi di pompaggio idroelettrico. Un altro importante tassello sarà quello degli stoccaggi di gas (power to gas) che avranno una posizione sempre più influente nel mix energetico degli anni a venire soprattutto affidandosi ad un sistema di energie rinnovabili non programmabili vittime di rischi spesso imprevedibili e che hanno quindi bisogno di una soluzione competitiva ed efficiente in caso di necessità.
Quanto è emerso dal convegno “L’integrazione delle fonti rinnovabili non programmabili, nel sistema elettrico italiano: tecnologie, barriere, mercati, regolazione” è che la struttura del mercato delle Fernp in Europa ed in Italia per essere implementata in modo efficiente deve avere una visione che guardi alle tecnologie e alle potenzialità della rete al 2030.