7 marzo 2024 – Si è svolto il convegno organizzato dall’AIEE “Il settore energetico nel 2023 e le prospettive per il 2024″, In questa occasione l’AIEE – Associazione Italiana Economisti dell’Energia ha consegnato il Premio Energia Sostenibile “Edgardo Curcio” 2023.

Il Premio è stato assegnato a Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna,  “per le sfide che è stata chiamata ad affrontare come responsabile del TSO al centro delle profonde trasformazioni imposte dalla transizione energetica”. Presentando la motivazione del Premio,  il Presidente dell’AIEE, Matteo Di Castelnuovo ha sottolineato il suo ruolo, l’impegno e la competenza alla guida del Gruppo Terna, azienda impegnata per accelerare la transizione energetica, che si conferma al vertice della sostenibilità mondiale.

Ringraziando per il riconoscimento  Giuseppina di Foggia ha dichiarato:  “Terna, nel suo ruolo di gestore della rete per la trasmissione dell’energia elettrica in Italia, è abilitatore della transizione energetica nel presente – garantendo al Paese un sistema elettrico efficiente, sicuro e accessibile a tutti – e contemporaneamente nel futuro, progettando reti pronte a trasmettere le fonti rinnovabili che contribuiscono così alla decarbonizzazione. La sostenibilità è nel nostro DNA, rappresenta un elemento costitutivo del lavoro che svolgiamo e, al tempo stesso, una forte responsabilità: per questo la misuriamo con un approccio sistematico, vincolato a obiettivi, adottando indicatori e tempistiche definite

Per il quindicesimo anno consecutivo il Gruppo Terna è stato incluso nei “Dow Jones Sustainability Indices” di S&P Global che selezionano l’eccellenza in campo ESG.  Terna è inserita negli indici ESG Euronext Vigeo e FTSE4Good. Inoltre, la società di rating Sustainalytics ha confermato al Gruppo la migliore valutazione possibile, o “Negligible risk”, che posiziona Terna ai vertici del settore globale delle utility elettriche.  Tra le aree di eccellenza di Terna individuate da Sustainalytics, si citano, ad esempio, le policy e i programmi aziendali per la tutela dell’ambiente e della biodiversità, la gestione dei rischi legati al clima, il programma per la cybersecurity, la gestione della salute e della sicurezza sul posto di lavoro, i piani per la riduzione dell’impronta carbonica, la completezza della reportistica aziendale e le politiche di contrasto alla discriminazione.

Il settore energetico nel 2023 e le prospettive per il 2024

I lavori del convegno sono stati aperti  dal Presidente AIEE, Matteo di Castelnuovo e dal Presidente del GSE, Paolo Arrigoni  che ha fatto un quadro generale della situazione del settore elettrico nel 2023 e le prospettive per il 2024, sottolineando il ruolo centrale affidato al  GSE e il suo impegno per lo sviluppo del Paese nel raggiungimento degli obiettivi del PNIEC, anche attraverso le recenti iniziative sulle comunità energetiche rinnovabili (o CER).

Successivamente il Presidente AIEE ha coordinato la prima sessione in cui sono state presentate alcune relazioni sul mercato energetico e sull’economia italiana. Ha iniziato Rita Pistacchio, Responsabile Rilevazioni e Analisi Unem,  che ha analizzato il quadro petrolifero.
Nel 2023 il petrolio è tornato ad essere la prima fonte di energia in Italia, confermando la sua centralità nel soddisfare la domanda, nonché il ruolo centrale che può avere nella transizione, attraverso la produzione di fuels carbon neutral, che andrebbe concretamente supportata. I carburanti stradali hanno rallentato la loro crescita rispetto al 2022, anche se la benzina è tornata al livello di 10 anni fa, continuando ad essere favorita dallo switch da gasolio nelle immatricolazioni di auto nuove. Anche nel 2023 i prezzi dei carburanti hanno seguito le quotazioni internazionali, che sono state più sostenute per la benzina, dopo i picchi del gasolio nel 2022.
Nel 2024, la domanda petrolifera mondiale è prevista crescere in misura più moderata rispetto all’incremento record del 2023. Permangono tensioni sull’offerta, per i tagli produttivi dei Paesi Opec Plus, per la crisi russo ucraina, nonché per le ostilità nel Medio Oriente, che impattano sui flussi di greggio, di prodotti raffinati e di materie prime per i biocarburanti provenienti dai Paesi asiatici.

Ha  fatto seguito l’intervento di Edoardo De Luca, Direttore Generale Elettricità Futura, che ha presentato lo stato attuale e gli obiettivi futuri per la produzione di elettricità in Italia.
L’elettrificazione è la via maestra per decarbonizzare l’economia e rendere più efficienti i nostri consumi. Per essere sostenibile dal punto di vista economico, ambientale e climatico, l’energia elettrica impiegata deve essere prodotta da fonti rinnovabili, come bioenergie, eolico, fotovoltaico, geotermico e idroelettrico. Nel mondo oltre l’80% di nuova potenza elettrica realizzata nel 2022 è stata infatti rinnovabile (300 GW su 360 GW), perché le rinnovabili riducono i costi e assicurano le forniture. In Italia, la domanda di energia elettrica crescerà da 308 TWh nel 2023 a 360 TWh nel 2030. Elettricità Futura ha elaborato il Piano elettrico 2030 che, in coerenza con il REPowerEU, ha l’obiettivo di arrivare all’84% di rinnovabili nel mix elettrico nazionale rispetto all’attuale 44%. Raggiungendo questo target e con la crescita dell’elettrificazione, il settore elettrico ridurrà gli sforzi di decarbonizzazione degli altri settori e i costi dell’energia elettrica. Per l’obiettivo occorrono 143 GW di impianti rinnovabili (oggi siamo a 66 GW) e 80 GWh di nuova capacità di accumulo di grande taglia entro il 2030. Per realizzare il Piano elettrico 2030, le imprese sono pronte a investire 300 miliardi, creando oltre mezzo milione di nuovi posti di lavoro in Italia.

E’ stata poi la volta di Marta Bucci, Direttore Generale Proxigas, che ha presentato la situazione della domanda e l’offerta di gas naturale in Italia e in Europa, sottolineando che  negli ultimi anni la domanda di gas in Italia ha visto una riduzione – specialmente nel 2022 – che ha interessato tutti i settori ed è stata determinata da diversi fattori contingenti: il clima mite, il contenimento della domanda nel settore civile, una maggiore attenzione dei consumatori all’efficienza, le dinamiche eccezionali dei prezzi nel settore industriale e l’aumento della generazione elettrica a carbone, in sostituzione del gas. Bisognerà comprendere quanta di questa riduzione potrà dirsi strutturale. Nonostante questo trend, il gas resta essenziale per la sicurezza, assicurando soprattutto flessibilità e stabilità, elementi indispensabili per la resilienza del sistema energetico alla luce della sempre maggiore penetrazione delle fonti rinnovabili. Occorre quindi sostenere lo sviluppo del sistema gas, con la diversificazione degli approvvigionamenti, il potenziamento degli stoccaggi e la diffusione dei gas rinnovabili. Il gas naturale resta cruciale per salvaguardare la competitività delle nostre industrie e l’accessibilità dei cittadini all’energia. In quest’ottica, dopo le tensioni degli ultimi due anni, il mercato globale sta esprimendo prezzi più bassi e stabili e ha raggiunto un equilibrio che va conservato nei prossimi anni.

La prima parte della mattinata si è conclusa con la relazione di Ciro Rapacciuolo del Centro Studi Confindustria, che ha presentato lo scenario macro-economico per l’Italia.
La dinamica del PIL nel corso del 2023 è stata altalenante, con luci e ombre per gli investimenti e un andamento volatile dei consumi delle famiglie. I servizi si stanno stabilizzando, sorretti dall’ottimo andamento del turismo, mentre per l’industria si intravede la fine del calo e per il mercato del lavoro gli indicatori sono in miglioramento. L’RTT index però suggerisce ancora una moderata flessione a inizio del 2024, mentre l’Indagine rapida CSC mostra segnali di stabilizzazione a febbraio. L’export italiano di beni è in ripresa e le prospettive sui mercati esteri migliorano. L’inflazione da mesi è bassa in Italia, ma non ancora in Europa: perciò i tassi restano alti finora e sono attesi in calo nel corso del 2024. A inizio anno sono emersi nuovi rischi per il commercio internazionale e i prezzi del petrolio, che complicano lo scenario.

Nella seconda parte si è svolta la Tavola rotondaLe sfide della transizione energetica per la prossima Commissione Europea: il punto di vista della domanda“, moderata da Guido Bortoni, Presidente CESI e consigliere AIEE, alla quale sono intervenuti Federico Musazzi, Segretario Generale di Assotermica/ Assoclima, Giuseppe Pastorino, Presidente AICEP, Giovanni Perrella, Segreteria tecnica del Dipartimento Energia del MASE, Benvenuto Pogliani, Head of Energy Management Ecosystem Haier Europe e Fabrizia Vigo, Responsabile Area Relazioni Istituzionali. Coordinamento Gruppo Costruttori ANFIA.

Gli interventi della Tavola rotonda, facendo riferimento alle tecnologie per l’energia e per gli usi finali, hanno sottolineato che per la prossima Commissione Europea non sarebbe opportuno procedere a colpi di divieti e che occorre rivedere la regolazione evitando di avere ‘vinti e vincitori’ o ‘soccombenti e subalterni’ tra le diverse anime della Commissione: DG Energy , DG Clima, DG CRO e DG Move per la parte della mobilità. Bisogna procedere con una legislazione “alta”, che rispetti le peculiarità degli Stati membri, a tutela di tutti gli stakeholder e del raggiungimento degli obiettivi. Occorre avere una pluralità e neutralità tecnologica ma che consenta di incrementare la flessibilità.

Viene sottolineato come il settore dei trasporti si spesso concentrato sul blocco anziché sulla riduzione delle emissioni. A questo settore è stata applicata una serie di obiettivi sempre più stringenti che fa intravedere un’aspettativa per tecnologie più performanti dal punto di vista della decarbonizzazione. In altri settori come quello elettrico, ci sono una serie di obiettivi che fanno pensare che la Commissione non abbia sufficiente fiducia nello sviluppo tecnologico, perché cerca di accelerare da qui al 2030 per poi rilassarsi in termini di riduzione delle emissioni, dal 2030 al 2050. Si tratta di un approccio che si basa sulle tecnologie esistenti che dal punto di vista della decarbonizzazione sono ancora immature.
Il dibattito si è concluso sottolineando che le persone vanno indirizzate verso le nuove tecnologie, che la transizione energetica dipende dai consumatori, intesi anche come utilizzatori di tecnologie sempre più efficienti ma anche come dalle figure professionali qualificate. Bisogna procedere più velocemente e in maniera più convinta verso un mercato unico europeo. Inoltre bisogna sviluppare ulteriormente le interconnessioni e i mercati di lungo termine per raggiungere la competitività e trovare il giusto equilibrio tra il mercato libero e il mercato regolato.

E’ stata sottolineata l’attenzione sull’occupazione sociale perchè la transizione energetica non deve essere fatta contro i cittadini ma per i cittadini. Bisogna pensare alla formazione e ricollocazione delle persone che perdono il lavoro e non riescono a integrarsi nelle nuove filiere.
È necessaria una riorganizzazione della mobilità che va resa più sostenibile, adottando un piano complessivo con soluzioni sostenibili per il trasporto delle persone e delle merci.

VIDEO REGISTRAZIONE – PRIMA PARTE – Assegnazione del Premio
VIDEO REGISTRAZIONE – SECONDA PARTE – Tavola Rotonda

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