La Gazprom ha interrotto la fornitura di gas all’Europa tramite il gasdotto Nord Stream 1 per un periodo di tempo indefinito, dopo una pausa di manutenzione di tre giorni. Secondo la società, il riavvio del Nord Stream 1 è stato ritardato indefinitamente a causa di una perdita d’olio presso l’unica turbina in funzione presso la stazione di compressione di Portovaya.
Questa decisione arriva proprio quando i paesi del G7 (Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Germania, Francia, Italia, Giappone) hanno deciso di imporre un tetto massimo alle importazioni di greggio russo e solo pochi giorni dopo che Gazprom ha deciso di sospendere tutte le consegne di gas naturale all’Utility francese Engie.
Nel luglio 2022, dopo 10 giorni di manutenzione programmata, Gazprom ha ridotto le forniture di gas attraverso il gasdotto Nord Stream 1 a 33 milioni di metri cubi/giorno (12 miliardi di metri cubi/anno), scendendo al 20% della capacità. Nel giugno 2022, la società ha ridotto le forniture di gas sul Nord Stream 1 da 167 milioni di metri cubi/giorno (61 miliardi di metri cubi/anno) a 100 milioni di metri cubi/giorno (36,5 miliardi di metri cubi/anno) e successivamente a 67 milioni di metri cubi/giorno (24,5 miliardi di metri cubi/anno).
Il doppio gasdotto Nord Stream, che comprende due gasdotti offshore di 1.224 km con una capacità combinata di 55 miliardi di metri cubi/anno, va da Vyborg (Russia) a Lubmin vicino a Greifswald (Germania). Il sistema è stato realizzato ed è gestito da Nord Stream, una società svizzera di proprietà di Gazprom (51%), Wintershall Dea (15,5%), E.ON (15,5%), Gasunie (9%) ed Engie (9%). Il gasdotto ha trasportato in Europa un volume di 59,2 miliardi di metri cubi di gas naturale nel 2021 (stabile rispetto al 2020).