La Commissione europea il 14 luglio u.s., ha adottato un pacchetto di proposte per rendere le politiche dell’UE in materia di clima, energia, uso del suolo, trasporti e fiscalità idonee a ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
La Commissione presenta, dunque gli strumenti legislativi per conseguire gli obiettivi stabiliti dalla normativa europea sul clima e trasformare radicalmente la nostra economia e la nostra società per costruire un futuro equo, verde e prospero.
Il pacchetto è composto da una serie di proposte interconnesse che sono:

  • Modifica al sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS). La Commissione propone di abbassare ulteriormente il limite massimo generale delle emissioni e di aumentarne il tasso annuo di riduzione e di eliminare gradualmente le quote di emissioni a titolo gratuito per il trasporto aereo e di includere per la prima volta nell’ETS dell’UE le emissioni generate dal trasporto marittimo. Si propone l’istituzione di un nuovo sistema separato di scambio delle quote di emissione per la distribuzione di carburante per il trasporto stradale e di combustibile per gli edifici.
  • Si propone l’istituzione del Fondo sociale per il clima finanziato utilizzando un importo equivalente al 25 % delle entrate provenienti dal nuovo sistema per il trasporto stradale e gli edifici dovrebbe essere destinata ad ovviare all’eventuale impatto sociale per le famiglie, gli utenti dei trasporti e le microimprese vulnerabili. Il Fondo sarebbe finanziato dal bilancio dell’UE. Consentirà di assegnare 72,2 miliardi di € agli Stati membri per il periodo 2025-2032, sulla base di una modifica mirata del quadro finanziario pluriennale.
  • Modifica del regolamento sulla condivisione degli sforzi assegna a ciascuno Stato membro obiettivi rafforzati di riduzione delle emissioni per quanto riguarda gli edifici, il trasporto stradale e il trasporto marittimo interno, l’agricoltura, i rifiuti e le piccole industrie.
  • Modifica al regolamento sull’uso del suolo, sulla silvicoltura e sull’agricoltura fissa un obiettivo generale dell’UE per l’assorbimento del carbonio dai pozzi naturali, pari a 310 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 entro il 2030. Gli obiettivi nazionali dovrebbero imporre agli Stati membri di preservare e estendere i propri pozzi di assorbimento del carbonio. Entro il 2035 l’UE dovrebbe mirare a raggiungere la neutralità climatica nei settori dell’uso del suolo, della silvicoltura e dell’agricoltura, comprese le emissioni agricole diverse dal CO2, come quelle derivanti dall’uso di fertilizzanti e dall’allevamento.
  • Si propone la strategia forestale dell’UE mira a migliorare la qualità, la quantità e la resilienza delle foreste dell’UE. Dovrebbe sostenere i silvicoltori e la bioeconomia forestale, garantendo nel contempo la sostenibilità della raccolta e dell’uso della biomassa e preservando la biodiversità, e predispone un piano per piantare tre miliardi di alberi in tutta Europa entro il 2030.
  • Modifica della direttiva energie rinnovabili fisserà l’obiettivo più ambizioso di produrre il 40 % della nostra energia da fonti rinnovabili entro il 2030. Tutti gli Stati membri contribuiranno a questo obiettivo e sono previsti obiettivi specifici per l’uso delle energie rinnovabili nei settori dei trasporti, del riscaldamento e del raffrescamento, degli edifici e dell’industria. Per conseguire nel contempo i nostri obiettivi climatici e ambientali, i criteri di sostenibilità per l’uso della bioenergia sono rafforzati e gli Stati membri devono elaborare regimi di sostegno alla bioenergia in modo da rispettare il principio dell’uso a cascata della biomassa legnosa.
  • Modifica della direttiva sull’efficienza energetica fisserà, a livello di UE, un obiettivo annuale vincolante più ambizioso di riduzione del consumo di energia. Alla luce di questo obiettivo si fisseranno i contributi nazionali raddoppiando praticamente l’obbligo annuo in termini di risparmio energetico per gli Stati membri. Il settore pubblico sarà tenuto a ristrutturare il 3 % dei suoi edifici ogni anno in modo da incentivare la cosiddetta “ondata” di ristrutturazioni, creare posti di lavoro e ridurre il consumo di energia e i costi per i contribuenti.
  • Modifica al regolamento sull’infrastruttura per i combustibili alternativi prevede che gli aeromobili e le navi abbiano accesso a energia elettrica pulita nei principali porti e aeroporti.
  • Si propone l’iniziativa “ReFuelEU Aviation” obbligherà i fornitori di combustibili a aumentare la percentuale di carburanti sostenibili per l’aviazione nel carburante per gli aviogetti caricato a bordo negli aeroporti dell’UE, compresi i carburanti sintetici a basse emissioni di carbonio, noti come elettrocarburanti.
  • Analogamente, l’iniziativa FuelEU Maritime incentiverà l’utilizzo di combustibili marittimi sostenibili e di tecnologie a zero emissioni fissando un limite massimo al tenore di gas a effetto serra dell’energia utilizzata dalle navi che fanno scalo nei porti europei.
  • La revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia propone di allineare la tassazione dei prodotti energetici alle politiche dell’UE in materia di energia e clima, promuovendo tecnologie pulite e eliminando le esenzioni obsolete e le aliquote ridotte che attualmente incoraggiano l’uso di combustibili fossili. Le nuove norme mirano a ridurre gli effetti nocivi della concorrenza fiscale in materia di energia, contribuendo a garantire agli Stati membri entrate derivanti da imposte “verdi” che sono meno dannose per la crescita rispetto alle imposte sul lavoro.
  • Infine, un nuovo meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere con l’obiettivo di fissare un prezzo del carbonio per le importazioni di determinati prodotti per garantire che l’azione ambiziosa per il clima in Europa non porti alla rilocalizzazione delle emissioni di carbonio.

La sfida centrale della transizione verde in Europa è fare in modo che i vantaggi e le opportunità che ne derivano siano accessibili a tutti nel modo più rapido ed equo possibile.
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