Le riflessioni del Ministro intervenuto in diretta alla Conferenza preparatoria della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile
Il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani è intervenuto in diretta alla Conferenza preparatoria della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, aprendo una riflessione sul concetto di transizione ecologica e sulle nuove sfide che dovrà affrontare il Ministero (link al comunicato).
Il Ministro ha affermato che il concetto di transizione non è univocamente definito, il percorso di raggiungimento degli obiettivi è diverso per ogni stato ed è necessario sviluppare un modello adattivo basato sulla conoscenza della situazione e delle istanze presenti.
Nel suo intervento ha toccato i seguenti punti:
Approccio glocal. La transizione che stiamo affrontando ci mette di fronte un approccio che non può essere né globale, né locale, ma glocal: la visione deve essere globale, ma le soluzioni innestate nel tessuto locale. Sostenibilità ed ecologia sostenibile diventano concetti centrali per il futuro.
Debito ambientale. L’indicatore principale che si dovrà tenere in mente in tutte le scelte politiche e tecniche è il fatto che viviamo in un’era di debito ambientale oltre che economico.
Climate change. La costruzione di un piano di transizione ecologica deve partire dal climate change. Nella lotta ai cambiamenti climatici vige il principio della termodinamica: il danno è veloce ma il recupero lungo. Ciò significa che le azioni intraprese oggi avranno effetti sulle generazioni future.
Inquinamento e qualità dell’aria. Un’altra grande sfida da affrontare è quella dei trasporti, dell’elettrificazione del trasporto pubblico, della riduzione dei mezzi privati. Ci sono sforzi enormi in progress, ma i grandi sistemi industriali sono energivori, quindi è necessario trovare giusto bilancio tra le esigenze di un’economia che genera lavoro e benessere e il fatto che questa economia non debba essere implementata a spese dell’ambiente in cui viviamo. Occorre una strategia che contempli lo sviluppo delle tecnologie innovative, ma al tempo stesso della consapevolezza dei singoli.
Inquinamento chimico. L’era in cui viviamo è chemical intensive: oltre al problema della plastica, occorre fronteggiare l’emergenza dei batteri antibiotico resistenti, che costituiscono un problema non solo per l’inquinamento ma anche per la salute pubblica.
Ciclo del rifiuto. Il traffico dei rifiuti è un problema di natura legale e sociale e bisognerà prestare grande attenzione tanto nell’aspetto normativo che in quello scientifico.
Uso delle risorse naturali. La crescita economica degli ultimi anni ha fatto sì che le risorse naturali fossero fortemente impegnate. Anche la digitalizzazione è molto energivora. Questo modello consumistico va affrontato globalmente e considerato nel budget complessivo.
Sistema cibo e biodiversità. La sostenibilità è un compromesso tra diverse istanze che cambiano nel tempo, e nel post Covid le istanze saranno diverse da quelle che si potevano avere in un momento di grande floridità economica. L’uomo deve essere in grado con coscienza e conoscenza di adattare le sue scelte alle istanze.
Un pianeta in salute e una società giusta. Il vero obiettivo della transizione è la correlazione tra un pianeta in salute, le persone in salute e una società giusta.
Cobeneficio. Tutti i problemi legati alla sostenibilità sono interconnessi e questo richiede soluzioni multiple che si ispirino al concetto di cobeneficio.